ISON, COMETS AND
COVER-UP
FOTO ORIGINALE DELLA COMETA RIPRESA L'11 APRILE DA HUBBLE.
Da oltre un ventennio l’Ente Spaziale
US classifica le informazioni sensibili riguardanti i corpi cometari in entrata
nel nostro sistema solare.
Questa affermazione si
basa su fatti realmente accaduti sino ad oggi e che risalgono indietro nel
tempo fino all’anno 1990.
Nel 1990 Harrington vide due cose ben
distinte con il suo astrografo da 20 cm, una grande cometa che successivamente verrà
conosciuta con il nome di Hale Bopp ( C/1995
O1 ) e, dietro di essa, qualcosa di molto
più grande ed indipendente.
Era il Planet X.
Quando questo corpo celeste di enorme
massa arrivava, portava con sé un intero
sciame di corpi cometari.
Harrington sapeva perfettamente dove
andare a cercare il Planet X, perché era accompagnato da una cometa; la futura
Hale Bopp.
Nel 1990 l’astronomo Harrington
scopri’ che la cometa in esame stava seguendo una traiettoria di quasi collisione con la Terra ( Mc Canney ),
poi sventata grazie al ritardo provocato dall’effetto “paracadute” della sua coda
( ultimo perielio 1 aprile 1997, prossimo perielio 4380 ).
I calcoli dell’orbita dell’Hale Bopp realizzati
dal Team dell’US Naval Observatory ( USNO), erano nati da un sugerimento
dell’astronomo Brady ( il quale rilevo’ un’anomalia orbitale della cometa di
Halley, 1986 ) e dalla comparazione, poi, con le perturbazioni riscontrate
dalle sonde Pioneer 10 ( Doppler anomaly observed, 1974 ) ed Iras ( Unknow body encounter, 1983 ), che lasciarono pochi dubbi.
Questo segno’ l’inizio del cover-up,
da parte dell’Ente Spaziale US, verso i corpi cometari in entrata nel sistema
solare e la fine, nel senso stretto del termine, del piu’ qualificato Team dell’USNO.
Un altro corpo cometario che fu
oggetto di cover-up fu la Neat ( C/2002 V1 ).
Nel 2002 l’impianto NASA di Goddard
(sede del controllo dei cronografi SOHO),
registro’ un grande evento cometario; il
passaggio della Neat aveva generato una grandissima espulsione di massa coronale (CME ) che sviluppo’ adirittura un “ponte”, o un enorme
filamento elettromagnetico, in direzione della coda della
cometa che volava in prossimità del Sole.
Questa testimonianza ha poi portato allo sviluppo di diversi progetti scientifici atti a studiare
le proprietà dei campi magnetici
generati dalle comete SOHO.
La Neat, nel 2003, provoco' un
CME di classe X 45 che causo’ la paralisi dell’emissione elettrica di una
buona parte dell’Europa occidentale.
Noi europei ricordiamo molto bene cio’
che avvenne nell’anno 2003; in quel periodo salto’ l’erogazione dell’energia
elettrica in tutta Italia ( e non solo ); la causa fu attribuita alla caduta di
un pilone dell’alta tensione che avvenne sul confine svizzero...in realtà molti
generatori delle centrali elettriche si fusero e cio’ avvenne nei nodi
d’emissione di corrente Franco / Svizzero / Austriaco, confinanti con l’Italia,
ma la stessa situazione si registro’ anche nei paesi dell’ Olanda, Norvegia e Finlandia.
Questa breve
introduzione sulla “cronaca cometaria” serve come Prologo per introdurre un
corpo celeste che sta attirando, da
diverso tempo, le particolari “attenzioni” dell’Ente Spaziale US; la Ison ( C/2012 S1 ).
I corpi
cometari, come Ison, sono “oggetti celesti” tenuti sotto attento controllo
dalla rete Survey della Nasa, in quanto
rientrano nella categoria PHA ( Potentially
Hazardous Asteriods ), cioè sono un potenziale pericolo per i pianeti
interni equindi per la Terra stessa.
La particolarità di Ison consiste nel fatto
che essa provene dallo spazio esterno ( Oort ), quindi è sia un corpo cometario
di lungo periodo, che un corpo sungrazer, cioè che effettua un’orbita
quasi parabolica ( destinata al non
ritorno ) molto prossima al Sole, durante la fase di
perielio.
Questo estrema vicinanza al sole potrebbe
causare due fenomeni: lo sviluppo di CME come avvenne per la Neat, nel 2003, e
la produzione di uno sciame meteorico di “detriti residenti”.
Solo queste iniziali
considerazioni potrebbero essere già sufficienti nel dimostrare che l’Ente
Spaziale US, già da tempo, era a conoscenza dell’oggetto Ison, tenedolo sotto
stretta sorveglianza, in quanto è considerato come potenziale "rischio"
per la Terra.
Precovery and discovery Ison comet:
La
cometa Ison, fotografata nel settembre 2012 (fonte: Remanzacco Observatory -
Guido, Townley, Howes)
Non era un caso se la Ison fino al 21 settembre 2012 era ancora catalogata nelle pagine del NEOCP come Asteroide: AS03D20 .
Infatti una Precovery era già stata effettuata da parte dell’Osservatorio Lemmon Survey il 28 dicembre 2011 e poi dall’Osservatorio Pan-STARRS il 28 gennaio 2012.
Le osservazioni di follow-up sono state effettuate il 21 e 22 settembre 2012 dalla rete I.S.O.N. Observatory, in Russia, e dal Remanzacco Observatory, in Italia.
La scoperta ufficiale della Ison comet venne annunciata dal Minor Planet Center il 24 settembre 2012.
L'arrivo
di una grande cometa sungrazer era stata prevista dall’Ente Spaziale US entro
il gennaio 2011:
Battams durante una tavola rotonda del 2008 affermo’ che: "Da quando è
stato lanciato SOHO vi è stata una chiara tendenza che ha registrato un numero sempre
piu’ crescente di sungrazers / Kreutz".
“Il cronografo SOHO ha rilevato 69 sungrazers nel 1997, contro
le 200 sungrazers nel 2010”.
"L'aumento è significativo e non può essere rappresentato
dal miglioramento del cronografo SOHO”
Battams pensa che la “tempesta cometaria”
avvenuta nel dicembre 2010 potrebbe preludere a un oggetto cometario molto più
grande a venire, qualcosa che la gente poteva vedere ad occhio nudo, forse
anche durante il giorno!
La tempesta era iniziata il 13 dicembre e si concluse il 22
dicembre 2010, dice Karl Battams del Naval Research Lab di Washington DC, "Durante
quel periodo, il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) rilevo’ ben 25
comete che si immersero nel sole. E 'stato pazzesco!"
“25 comete in soli dieci giorni, che è un evento senza
precedenti", dice Battams.
"E
'solo una questione di tempo", dice Battams. "Sappiamo che ci sono
alcuni grandi corpi cometari là fuori."
( La Cometa Ikeya-Seki, del 1965, è un buon esempio; Sungrazing
simili comete sono state osservate nel 1843, 1882, 1963 e 1970.)
Questi sungrazers sono tutti legati l'uno all'altro, Marsden ha
analizzato le orbite delle comete Kreutz e vide che probabilmente provenivano
dalla rottura di una singola cometa gigante nel 12 ° secolo, probabilmente la
Grande Cometa del 1106, Ikeya-Seki e le comete SOHO sungrazers sono frammenti più
“piccoli” derivanti dal corpo “progenitore”.
Ricercatori come Zdenek Sekanina e Paolo Chodas, del JPL, in un numero 2007 del
Astrophysical Journal, studiando il modello frammentato del progenitore Kreutz,
suggerirono che diversi grandi “blocchi”, con dimensioni piu’ grandi, erano in
arrivo sulla strada!
T. C. Van
Flandern, Astronomer dell’ US Naval Observatory, nel Bulletin of the American Astronomical Society, Vol.
10, p. 660 – 661, 09 / 1978, scrisse:
Intuizioni
sulla
natura delle comete dalla scoperta dei satelliti
di pianeti minori.
Il 7 giugno 1978 viene
confermata l’esistenza di un
satellite appartenente ad un pianeta minore, 532 Herculina, Altri
sette pianeti minori sono stati osservati e hanno evidenziato
la presenza di satelliti orbitanti; ora ci sono 22 note o 22 sospetti compagni appartenenti a
questi sette pianeti minori .
Se le comete venissero
pensate come un sistema di
corpi orbitanti ( satelliti ) dei
pianeti minori, l’unica differenza che le dividerebbe da
questi ultimi è che esse posseggono gas e polveri che non sono
ancora stati espulsi dalla pressione della radiazione
solare.
La frammentazione delle comete, causata da urti con altri corpi, rappresenterebbe una “fuga”
di questi satelliti dal pianeta minore di residenza.
Lo stesso processo potrebbe quindi espandersi anche per i meteoritipresenti
nell’orbita della cometa.
Pertanto la spiegazione
di questo modello muove le principali
critiche ad entrambe le teorie in cui considerano i corpi cometari come "palla di neve sporca" o "sciami
di particelle".
Una controprova che
avvalora le ricerche del 1978 sviluppate da Flandern è senz’altro ben
rappresentata dalla scoperta della sonda Cassini / Hygens, in cui riscontro’,
durante il flyby dell’ 11 Giugno 2004, che Phoebe,
una delle numerose lune di Saturno, è probabilmente una miscela primordiale di
ghiaccio, roccia e composti contenenti carbonio simili in molti modi di
materiale visto in Plutone e luna di
Nettuno, Tritone.
"Un risultato
interessante è la scoperta di possibili somiglianze chimiche tra i materiali su
Phoebe e quelli riscontrati sulle comete", ha dichiarato il Dr. Robert H.
Brown, team leader per la Visible and Infrared Mapping Spectrometer, University
of Arizona, Tucson.
“Sicuramente la sua
natura rivela un’origine cometaria", ha detto il co-autore Ralf Jaumann
del Centro Aerospaziale Tedesco, " Phoebe presentava un lungo viaggio alle
spalle, proveniendo dal sistema solare esterno, dopo aver eseguito diverse
volte il perielio attorno al sole fu poi
catturata dall’orbita di Saturno”.
Ma ancora piu’ sconcertante è quello
che scrisse Fred L. Whipple nel suo trattato scientifico: Evidence for a Comet belt beyound Neptune, pubblicato adirittura il
30 Marzo 1964!
“Nella condensazione di
una massa estesa, di gas e polvere, atta a formare il sole e il sistema
planetario, Cameron aveva suggerito che "ci deve essere una grande
quantità, costituita da materiale solido, alla periferia del sistema
solare."
In competizione con questa teoria, se le comete sono formate
dagli elementi costitutivi dai pianeti più esterni, nella grande nube di Oort,
quindi le comete potrebbero essersi
formate all'interno di una zona planetaria gravitazionalmente perturbata
in cui i pianeti presentavano orbite estremamente allungate.
Queste comete rimangono sospese in un
anello di estensione, a tempo indeterminato, al di là della "portata
perturbativa" di Nettuno, in prossimità del piano dell’eclittica.
Sotto quest’ottica Plutone potrebbe
essere una cometa o il risultato di un accumulo cometario, come suggerito da
Lyttelton, cioé un satellite perduto di Nettuno”.
Ma arriviamo, ora, alla cronaca dei giorni nostri:
La “curiosa” e
tempestiva coincidenza della divulgazione avvenuta, l’11 Aprile 2013, sul sito
Spaceweather.com, da parte di un sedicente studente
russo, Kirill Tsukanov, che afferma di
aver trovato nell’archivio di Hubble una foto in bianco e nero della Ison, fotografata
in modo molto dettagliato e che non si tratta di un falso, fornendo adirittura
un codice identificativo di ricerca: ID 13198.
Se si ricerca in Wikipedia il nome di Kirill
Tsukanov risulta che egli è uno studente
universitario dell'Università di Mosca di bioingenieria e Bioinformatica.
La seconda coincidenza
accade il giorno successivo, dopo la comparsa della foto di Ison sul sito
Spaceweather.com, quando dal sito di Hubble vengono pubblicate 2 foto simili,
apparentemente realizzate con l’ultravioletto, cioè di colore blu.
Nel comunicato scritto si legge che
queste foto sono state riprese il giorno 10 aprile, quando la cometa era
leggermente più vicino di quanto l'orbita di Giove, ad una distanza di 386
milioni di miglia dal Sole ( 4.15 UA ).
Questa immagine è stata scattata in
luce visibile, con la Wide Field Camera 3 di Hubble, l'
immagine era originariamente in bianco e nero, il falso colore blu è
stato aggiunto per far risaltare i dettagli nella struttura della cometa.
Nei dati tecnici pubblicati si puo’ leggere: L'immagine
è stata creata a partire da dati di Hubble dalla proposta 13198: Li, Jian-Yang (Planetary Science Institute), P.
Lamy (Laboratoire d'Astrophysique de Marseille), H. Weaver (JHU / APL), M.
A'Hearn e M. Kelley (Università del Maryland), M. Knight (Lowell Observatory) ,
T. Farnham (Università del Maryland), e I.Toth (Hungarian Academy of Sciences).
Il problema di base è che le 2 foto pubblicate,
tratte dall’archivio di Hubble, non sono VERE, o meglio, sono il risultato di
un abile ricostruzione, operata sulla base di una foto originale, ottenuta
attraverso l’utilizzo di strumenti di fotoritocco che ne hanno alterato la
morfologia e le caratteristiche.
Tre sono le caratteristiche evidenti:
1) Il
colore bluastro delle foto è stato imposto per rendere piu’ contrastate le
caratteristiche della cometa, in realtà il colore originale è rosso perché le
foto sono state realizzate tramite l'utilizzo di filtri tra il visibile e l'ultravioletto, vi sono poi anche delle versioni in bianco e nero ( che sono
un’abbattimento del canale RGB ).
2) La
dimensione del nucleo è stata ridotta abilmente in modo da far risultare la
cometa meno impattante cosi' da poterla fare rientrare nelle proporzioni prefissate dei 5 /
6 Km di diametro del nucleo ( il confronto con le foto originali non lasciano
dubbi in merito, infatti nelle foto originali il nucleo e il suo coma risultano essere notevolmente piu' grandi ! )
3) Lo
sfondo risulta insolitamente nero, infatti non si notano stelle di sfondo,
mentre invece se si osservano le foto originali si vedrà che esse sono
presenti e visibili.
Le foto originali
invece possono essere consultate a questo indirizzo:
Preview for IC7301OOQ
(Publication reference:
ads/Sa.HST#IC7301OOQ)
Preview calibrations are uncertain so preview
data should be used for diagnostic/quick-look purposes only.
Exposure Information
Target
Name: ISON
RA: 06 37 12.17
Dec: +30 14 21.58
Data Quality:
|
Observation
Date: Apr 10 2013
5:12AM
Exp Time: 272
Release Date: Apr 10 2013 7:18PM
Mode: ACCUM
|
Instrument: WFC3
Filter/Grating: F606W
Aperture: UVIS2-C1K1C-SUB
Config: WFC3/UVIS
|
Quality Comment:
|
Original observing program:
13198 - Li, Jian-Yang - Planetary Science
Institute
The First Pre-Perihelion Nucleus Size Measurement of a Sungrazing Comet, C/2012
S1 {ISON}
- Cycle 20 - Status: completed
Come si evince dalla foto ORIGINALE La
Ison appare molto piu’ impattante, soprattutto si puo’ notare la grandezza
visiva del nucleo che è molto piu’ grande rispetto alla foto ricostruita nella
“versione blu”.
Inoltre questa foto è stata realizzata
nella modalità tra il visibile e l'ultravioletto, e le stelle nello sfondo risultano essere pienamente
visibili!
Allo stesso indirizzo si puo’ leggere
l’Abstract del lavoro svolto dal Team guidato dall’astronomo Li Jian-Yang.
Abstract:
La cometa C/2012 S1 ISON è al suo primo soggiorno nel sistema interno-solare, passerà entro due raggi solari della superficie del Sole al perielio. Essoa ci offre l'opportunità unica di studiare le proprietà delle comete della nube di Oort e le caratteristiche dei cambiamenti evolutivi nel nucleo, mentre sperimenta il cambiamento straordinariamente rapido nel suo ambiente termico e dinamico. La misurazione della dimensione pre-perielio del nucleo è fondamentale per caratterizzare questi cambiamenti. Noi proponiamo di misurare la dimensione nucleare della cometa ISON il più presto possibile, in particolare prima dell'inizio della sublimazione dell'acqua all'inizio dell'estate. Una misurazione precoce della dimensione nucleare abilita o migliora il rendimento delle scienze di molte osservazioni future di questa cometa, e migliora le nostre previsioni per la sua capacità di sopravvivenza e di possibili risultati dal passaggio al perielio, beneficiandone molto la pianificazione delle osservazioni. Osservazioni potenzialmente contemporanee con Herschel Space Telescope permettono la misurazione del albedo nucleare, rafforzando ulteriormente le nostre osservazioni proposte.
Quindi da quanto sopra scritto si evince che le misure del nucleo della Ison non sono ancora state intraprese e che i valori dimensionali dei 5 / 6 Km, proposta dallo studio delle emissioni delle polveri, ottenuti attraverso l'utilizzo dello strumento UVOT , montato sul satellite Swift, sono una stima "spannometrica".
Infatti il 30 gennaio lo strumento UVOT aveva rivelato che ISON versava circa 51.000 kg ogni minuto.
Per contro, la cometa stava producendo solo circa 60 kg di acqua ogni minuto.
Quindi confrontando la quantità dei gas per una normale cometa, necessaria per soffiare via la polvere al tasso osservato per ISON, gli scienziati hanno stimano che il nucleo è di circa 3 miglia (5 km).
Percio' ad oggi questa previsione non rappresentano ancora il valore reale delle vere dimensioni del nucleo.
Il Team di Hubble, al momento, non ha ancora misurato il nucleo ( come si legge nell'abstract ), infatti esso si propone di misurarlo il piu' presto possibile...prima dell'inizio della fase di sublimazione dell'H2O, ad inizio estate!
La Ison é, nella storia astronomica, il terzo corpo cometario, che presenta un'approccio alla Terra ( MOID ) il piu' vicino mai registrato, il problema pero’ é che questo corpo cometario appartiene alla famiglia Sungrazer, mentre invece la D / 1770 L1 Lexell e la 55P 7 1366 U1 Temple - Tuttle non lo erano!
Questo significa che il pericolo della frantumazione del nucleo è reale ( Ignacio Ferrin ), perché le probabilità che la Ison passi indenne durante la fase di perielio, il 28 novembre, risultano davvero basse.
Quindi se l’Ente Spaziale US vuole far
passare la Ison come una semplice "cometina" ( la stessa
situazione si era già verificata, nel 2003, con la Neat comet ) la causa di
fondo è dovuta solo all’incertezza del valore del MOID, nel mese di gennaio 2014.
Secondo
alcuni astronomi del gruppo Yahoo / Ison il MOID dovrà essere ricalcolato
perché la traiettoria iperbolica della Ison potrebbe subire una flessione
durante la fase del prossimo incrocio con il pianeta Marte (0.073 AU), il 1 ottobre.
Ecco un
elenco di date in tutto il fine anno:
Asteroids
orbits 1 crossing 25 / 7 ( ingresso nella cintura degli asteroidi )
Mars
potenziale approccio Ison 1/10
Terra prima
Orbit Crossing 2/11
Venus 1 Orbit Crossing 1 12/11
Mercury 1 Orbit Crossing 23/11
Sun perihelion 28 / 11 ( Roche
limit ? )
Mercury 2 Orbit Crossing
5/12
Venus 2
Orbit Crossing 18/12
Solstice
21/12 (fine reale del Calendario Maya)
Terra
Approccio - 26/12
Earth
Orbit Crossing 28/12
La Terra è
attraversata dalla coda ( Tail ) di Ison 14-15/1/2014
Terra orbit 2 crossing asteroids (
sciame cometario Ison ) 4 / 4 /2014
Concludendo l’analisi, al momento, occorre
aspettare il 1 ottobre, quando la Ison incrocierà il Pianeta Marte; comunque
sono consapevole che Ison, ed i prossimi imminenti PX saranno, forse, decisivi nell’imporre la
direzione di rotta della nostra civilta'.
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